Assalonne, Assalonne! - William Faulkner.
Senza fiato, senza parole, con una voglia enorme, quasi la necessità, di ricominciare a leggerlo dalla prima pagina. Così mi ha lasciato questo romanzo. Un vero capolavoro, in cui la tensione rimane altissima dalla prima all'ultima pagina. Un susseguirsi di flussi di coscienza, periodi lunghissimi nei quali pare ci si perda, per poi ritrovarsi all'improvviso. Uno scavare nell'animo dei personaggi, nei sentimenti più terribili, nella perdizione, nella disperazione, nell'odio mentre essi sono trascinati quasi da una tragica fatalità. Uno scavare in un'epoca storica, in un conflitto, la guerra di secessione americana, nella dissoluzione di una famiglia e del Sud stesso, nello schiavismo e nel razzismo. Una descrizione a tratti vaga e a tratti minuziosa di eventi apparentemente avulsi gli uni dagli altri ma invece strettamente concatenati; un camminare avanti ed indietro in quella "culla fluida degli eventi: il tempo", quasi soffocati da "Quel perdu