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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Il peso - Liz Moore

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  " Sono una delle persone sole che esistono al mondo ". C'è dolcezza, delicatezza, c'è poesia in questo romanzo. E c'è un finale aperto, non banale. Liz Moore parla con intensità, profondità e tanto sentimento di solitudine, anzi di solitudini. Di tanti modi di essere e sentirsi soli. Di quel sentirsi sempre fuori posto, stranieri " in una stanza piena di compatrioti". Il titolo, " Il peso ", si riferisce non solo al peso di un corpo che per riempire i vuoti introduce tutto il cibo possibile, ma soprattutto al peso dell'anima; al peso della vita. A tutti i pesi che percorrendo la nostra vita tutti, strada facendo, siamo costretti a portare. I sensi di colpa, le paure, i dolori, gli abbandoni, le debolezze, i rimpianti, i rimorsi, i sogni dimenticati in fondo ai cassetti, le occasioni perse, la stessa solitudine, sia come scelta che come destino. " Che cosa accadrà ora, mi sono chiesto. Ma ero solo e ho scoperto di non avere una ri

Morte per grazia ricevuta - Simona Pedicini

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  Mamma, puttana o brutta copia 'e n'ommo  avesse voluto 'e cchiù int' 'a chesta parte 'e munno apprezzata no p' 'e mascule sgravate no p' 'e chisto cuorpo bello no p' 'e mazzate che aggio dato Sulamente pecché femmena so' stata e nu catenaccio 'o core nun me l'aggio maje nzerrato Sulamente pecché femmena so' stata Sulamente femmena. Almanegretta Nun te scurda'. Onirico, visionario, potente, evocativo. Sogno e realtà, vita e morte, silenzio e grida, oggetti ed ombre, luce e buio, carne e spirito, amore e odio, immanenza e trascendenza, polvere grigia e talco profumato si mescolano in questo libro fino ad essere tutt'uno. Quasi un fiaba macabra, che procede a singhiozzo tra passato e presente, con un intreccio di linee temporali. Una storia di amore, di amori: vissuti, sognati, desiderati, interrotti, respinti, negati. E di "malammore". " Nuje ca sempe regalamm assaij ammore e senza ammo

Le regole dello Shangai - Erri De Luca.

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Una lunga premessa composta essenzialmente da un dialogo. Così si apre questo libro. Un dialogo tra " un anziano campeggiatore solitario" e una " giovane gitana scappata dal campo e dalla famiglia ". Un orologiaio saggio e pacato, una zingarella istintiva e impetuosa. Non ne conosceremo il nome; " i nomi non aggiungono niente alle persone ". Un dialogo tra due individui molto distanti per età, nascita, provenienza, esperienze, storia, ma infinitamente vicini. Dialogando si raccontano, si conoscono e si riconoscono, come trovando ognuno nell'altro parti di sé smarrite o mai conosciute. E riscrivono il corso delle loro vite. Perché, in fondo, o gni storia, ogni vita si svolge con "la continua interferenza dell'invece". Si incontrano in un bosco su in montagna, al confine tra Italia e Slovenia, dove "Immenso è il cielo notturno in montagna che brulica di stelle. Ognuna potrebbe non esserci e chissà quante ne mancano, eppure quel

Grande Meraviglia - Viola Ardone

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  "La follia fa parte della vita malata, sì, ma anche di quella normale, e, come diceva Clemens Brentano, il grande poeta romantico tedesco, la follia è la sorella sfortunata della poesia".  Eugenio Brogna. "È più comodo tenere tutti i difettosi in un unico posto nascosto, così nessuno li vede e non esistono piú". Tutti insieme, come "bambole rotte che non vale la pena di riparare", "il popolo esiliato dei perdenti, quelli che hanno lasciato agli altri la ragione e si son presi il torto". Tutti lì, nel "mezzomondo", nei manicomi, dove qualcuno "ti mette l'etichetta sopra al dolore" e ti curano con Caramelle-rosse, Caramelle-blu, con la cinghia o l'elettromassaggio. Ma il mezzomondo sta per finire,  la legge Basaglia parla chiaro. E così "alle porte e alle finestre non ci sono più i catenacci e il mezzomondo somiglia ogni giorno di più al mondo intero, ma le sbarre sono una parete della mente e la libertà è una ch