Le regole dello Shangai - Erri De Luca.

Una lunga premessa composta essenzialmente da un dialogo. Così si apre questo libro.

Un dialogo tra "un anziano campeggiatore solitario" e una "giovane gitana scappata dal campo e dalla famiglia". Un orologiaio saggio e pacato, una zingarella istintiva e impetuosa.

Non ne conosceremo il nome; "i nomi non aggiungono niente alle persone".
Un dialogo tra due individui molto distanti per età, nascita, provenienza, esperienze, storia, ma infinitamente vicini.
Dialogando si raccontano, si conoscono e si riconoscono, come trovando ognuno nell'altro parti di sé smarrite o mai conosciute.
E riscrivono il corso delle loro vite.
Perché, in fondo, ogni storia, ogni vita si svolge con "la continua interferenza dell'invece".

Si incontrano in un bosco su in montagna, al confine tra Italia e Slovenia, dove"Immenso è il cielo notturno in montagna che brulica di stelle. Ognuna potrebbe non esserci e chissà quante ne mancano, eppure quel cielo basta a se stesso e a me che lo guardo" .
Insieme arrivano fino al mare.
"-Cos'è questo mare dove stiamo andando?
- È una distesa d'acqua che non si può bere, troppo salata.
Cambia colore secondo il cielo che ha di sopra.
A volte sono grigi tutti e due e non si vede dove uno finisce e l'altro inizia.
È rosa quando il sole spunta o va giù.
- Come laghi e fiumi.
- Però senza confini, il mare gira tutta la terra.".
Vicino al mare si separano.

Continueranno a rimanere in contatto scrivendosi lettere, ma non si incontreranno mai più.
Le loro vite, però, sono irrimediabilmente intrecciate e trasformate.

"Succede nella vita delle persone un breve periodo staccato dallo scorrere, in cui un avvenimento si conficca come un chiodo nel legno. Quel  punto orienta poi lo spazio intorno. È un centro che mentre accade non avvisa che sarà immutabile ".

Una storia particolare, con colpi di scena e tanti spunti di riflessione. Una storia alla Erri. Con lo stile di Erri. Le parole di Erri. La poesia di Erri.
Leggendo non ho potuto fare a meno di pensare che stiamo invecchiando, il Mio Scrittore ed io.
Ed "Essere vecchi è come stare accampato in cima al bosco, dove gli alberi sono meno fitti e c'è piu luce".



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