I bambini del maestrale - Antonella Ossorio

 “In una giornata di maggio, sotto un cielo chiaro ove correva un gran vento fresco, io ho messo il piede sulla nave asilo Caracciolo che profila le sue grandi linee nel nostro porto militare e ho sentito il mio spirito preso, attratto e vinto dalla grande idea che ne ha fatto la casa e la scuola, sul mare e pel mare, dei poveri monelli napoletani, dei poveri scugnizzi dai visi olivastri, dalle membra scarne” Matilde Serao.

Voglio dire "Grazie!" ad Antonella Ossorio per aver scritto "I bambini del maestrale". 

"Grazie!" per questo racconto così denso di storia, di realtà e di magia, di sentimenti, di poesia e di bellezza.

"Grazie!" per avermi fatto conoscere la storia di Giulia Civita Franceschi e della sua avventura sulla nave Caracciolo negli anni tra il 1913 e il 1928, quella nave che leggendo sono riuscita a vedere lì, attraccata al porto di Napoli per accogliere gli scugnizzi, scolarizzarli, avviarli ad un mestiere, ma soprattutto per restituire loro la dignità, la libertà (perché come scrisse Pertini "Gli uomini per essere liberi, è necessario prima di tutto che siano liberati dall'incubo del bisogno") e dar loro un'opportunità che solo il Destino gli aveva negato.
Infatti "chi o cosa stabilisce quali creature condannare e a quali concedere grazia? Il Destino, certo [...] È colpa sua, oltre che delle umane ingiustizie, se infiniti tesori d'intelligenza e bontà rimarranno sepolti per sempre..."

Tutto questo in pieno regime fascista.

E ancora "Grazie!" per aver accarezzato il mio cuore descrivendo il significato profondo di Parole come" fratellanza, umanità, sostegno, solidarietà",  ma anche stima e rispetto di sé e degli altri, dignità, correttezza, giustizia, tutti messi in atto sulla Caracciolo.

"Grazie!" per aver parlato di Napoli, quella Napoli piena di contraddizioni che , come spesso dico "si deve amare con gli occhi e guardare col cuore", dove si trovano "Degrado e magnificenza, miseria e splendore,  più una quantità di situazioni intermedie: Gesù, ma quante Napoli esistevano?".

"Grazie!" per l'uso accorto e sapiente delle parole, con le quali è riuscita a creare, di volta in volta, atmosfere struggenti e leggere, drammatiche ed ilari, ma sempre piene di poesia.

E, infine, "Grazie!" per averci ricordato che esiste "Il potere salvifico della bellezza", e che cercarla è diritto e dovere di tutti noi.

" Non privarti della bellezza, fanne scorta ogni volta che puoi, traine l'energia e il coraggio che ti occorrono".




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