"Non siamo mai soli al mondo, lo diventiamo se smettiamo di ascoltare e se ci asserviamo alla fretta, il vizio capitale del nostro tempo, se ci lasciamo sedurre dalla facile idea che la felicità sia da ricercare, non qualcosa a cui prestare attenzione". Lorenzo Marone ha scritto un romanzo dolcissimo, pieno di sentimento, di poesia, di nostalgia, di dolore e speranza. Le parole, gli aggettivi, sono scelti con cura, ogni frase poteva essere scritta solo ed esattamente così. Il linguaggio è melodioso, ricco di armonia, commovente, emozionante, con punte di lirismo nelle descrizioni di luoghi e dei sentimenti. I personaggi, decritti con empatia, ti pare di vederli, di conoscerli, di ascoltare le loro parole ed i loro pensieri. Eppure di nessuno è rivelato il nome. Perché la montagna "spoglia dalle cose inutili". Perché quando si vive immersi nella natura, quando si vive per l'essenziale, un nome non serve, serve chi e cosa sei. E così conosciamo una donna, la
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