Ritratto in piedi - Gianna Manzini.

"Così facile,  dunque,  l'alleanza che i vivi chiedono ai morti? La volta del cielo è talmente capace. E il tempo è nulla. Ma diventa un assedio, una congiura, questo strano e pur naturale concerto di suoni interrotti, di voci strascicate,  di eterne cadenze, di sussurri impediti. E battiti, battiti. Che folla, che ressa, per diradare nebbie intorno a un ricordo".


"Ritratto in piedi" mi è piaciuto, molto.
Una storia emozionante, appassionante, un viaggio nella vita di una bambina, poi donna e della sua famiglia attraverso ricordi ("frantumate lontananze. Pezzi d'un mosaico. Li salda la mia invocazione; il mio amore"), attraverso immagini, quasi fotografie, attraverso parole, dialoghi, descrizioni di stati d'animo e silenzi, fino a quella descrizione finale del "rimorso" che mi ha lasciato senza fiato.
L'Autrice ci parla del padre, Giuseppe Manzini, anarchico convinto, dedito anima e corpo alla causa degli ultimi, amico di Enrico Malatesta; un uomo che crede nei suoi ideali e per essi rinuncia oltre che ai suoi averi, alla sua stessa famiglia, all'amatissima figlia ed alla moglie, costrette a tornare a vivere con la famiglia di lei per le scelte ideologiche del Manzini e la sua vita da perseguitato dal regime fascista, fino ad essere mandato al confino a Cutigliano. Innamorato della bellezza, quella bellezza che è poesia e che si può trovare in ogni cosa, anche la più piccola, solo se si riesce a guardare il mondo con occhi puri, spogliandosi del superfluo, della voglia di arrivare e dalla smania di possedere. Infatti: "...la poesia non è forse la parte più necessaria della vita? E non siamo al mondo  appunto per liberarci di ciò che si oppone e contrasta alla poesia?"

Un padre amato, ammirato, imitato, venerato, ma al tempo stesso, con gli anni, allontanato, quasi fino a volerlo dimenticare, per la vergogna, la difficoltà di essere sua figlia.
Una scrittura raffinata, elegante, evocativa di sensazioni, sentimenti, luoghi e Storia.
Ma anche piena di poesia.

"La bellezza può essere paurosa. Tremenda: e immensa, perché in essa tutte le contraddizioni si risolvono miracolosamente".



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