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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

Terre di passaggio - Gioconda Fappiano, poesie.

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  "La poesia è quando un'emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole" Robert Frost. È questo la poesia di Gioconda Fappiano. Immediata, diretta, pulita, libera: i piedi ben saldati a terra e gli occhi in alto, verso il cielo, l'orizzonte. E le sue emozioni, i suoi pensieri diventano del lettore. Leggi ed è come camminare scalza, col vento nei capelli, l'odore di erba tagliata, il sole tiepido di settembre sulla pelle, gocce di pioggia sottile sul viso, l'odore pungente del gelsomino; ma è anche come sentire "gli aculei che graffiano attraverso il mondo", "la carne che geme, che langue" ed "il cuore che respira nel fuoco ". A tratti è una carezza che consola, sana, cura e fa sognare, a tratti uno schiaffo che ti risveglia e ti inchioda alla realtà. La poesia di Gioconda si fa di volta in volta carne, passione, si fa corpo, si fa sensi che ci ricordano di essere vivi, vita che chiama. Si fa cuore che ama,

Simbolismi esoterici e religiosi nella Cerreto Sannita di Michele Ungaro - M. Selvaggio, A. F. Biondi, R. Cangiano, A. Ferrigno

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Un lavoro a più mani, a più teste, a più cuori. Un lavoro condotto con passione e competenza, frutto di intenso studio e ricerca, di amore per il sapere, per la cultura e soprattutto di amore profondo per la propria terra, attaccamento alle proprie radici. Non è facile lasciar trasparire emozione da un lavoro di ricerca tra storia e simbolismo, ma gli Autori ci sono riusciti. Si spazia tra storia, mitologia, leggenda, architettura, biologia, filosofia, religione, geometria, psicanalisi senza mai cadere nell'affettazione, ma con il gusto, il piacere, quasi l'esigenza di diffondere cultura. Ci accoglie e ci accompagna in questo viaggio suggestivo tra immagini e simboli, tra umano e divino, tra microcosmo e macrocosmo, tra spirito e materia, la figura di Michele Ungaro. Giurista, poeta, scrittore, ambientalista, traduttore, politico, massone, egittologo, grande oratore, amante della musica e di tutte le arti, diffusore di cultura, fondatore della Società di Mutuo Soccorso tra gl

Nina Vico Storto Concordia, 10 - Adelia Battista

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Quando, studentessa fuori sede, di buon'ora, il lunedì mattina arrivavo con il pulman da Benevento a Napoli, attraversando piazza Carlo III la mia attenzione era calamitata dal Real Albergo dei Poveri. Mi ha sempre affascinato quella costruzione, un po' per sua la storia, un po' per le dimensioni, un po' per la leggenda che la vuole popolata di spettri e teatro di fenomeni misteriosi. Proprio qui, tra le macerie del terremoto dell'80, tra le carte dell'archivio del Tribunale dei minori che vi ha dimorato per un periodo, sepolta insieme alle tante altre storie che vi si sono consumate, la storia di Nina aspettava che qualcuno la scovasse e la riportasse alla luce. Nina dalla voce bellissima, che ama cantare ma ha un peso sul cuore. Nina che ha conosciuto il dolore, la paura: figlia di Nicola, uomo violento, e di Carmela che sopportava tutto per amore dei figli. Nina che, rimasta orfana della mamma e con il padre in galera, è finita in orfanotrofio con i suoi frat