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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

L'urlo e il furore - William Faulkner

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 “[La vita] è un racconto narrato da un idiota, pieno di urla e furore, che non ha alcun significato”. Dal "Macbeth" di Shakespeare. Complicato,  impegnativo, a tratti tortuoso e oscuro, con tempi narrativi sfasati e livelli temporali differenti che si alternano senza soluzione di continuità; flussi di pensiero, tanti nomi, spesso simili o addirittura uguali, per altrettanti personaggi...insomma: faticoso. Però, che meraviglia! Quando, man mano che le pagine da leggere si assottigliano e la matassa si dipana e su tutto si fa luce e comprendi ogni cosa,  tutta la fatica sparisce d'incanto e ti resta il piacere di una lettura bella veramente, al punto che riprendi dalle prime pagine e vai a rileggere i passaggi che, alla prima lettura, non potevi interpretare.  "L'urlo e il furore", racconta la storia dei Compson, famiglia sudista, nei primi decenni del 1900, con le ferite della guerra di secessione ancora aperte e a ridosso con la crisi del ‘29. Sono quattro ...

Abel - Alessandro Baricco

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  "Abel è la storia scritta da un pistolero che ha smesso di sparare. Era il migliore e a un certo punto ha smesso di sparare. E nel libro sono seminate qua e là queste ragioni impalpabili o colorate o sottilissime che possono fermare le mani di un pistolero che è il più grande". Queste le parole di Baricco su "Abel". Abel vive nel profondo Ovest, quel luogo di "spazi che giacevano muti, ai margini del mondo conosciuto [...] Era l'Intatto. Dimorava nell'apparente assenza dell'animale uomo e quindi rotondo in un unico respiro di meraviglia, sangue, sperma e orrore...". È il primo di sei figli  e a 11 anni dopo la morte del padre con i fratelli e la madre, che presto li abbandonerà, svolge una vita di dura fatica. Lasciata la casa della sua infanzia diventa sceriffo e a ventisette anni diventa una leggend a vivente perché riesce a effettuare  “il Mistico”, che consiste nello sparare e colpire con due pistole due obiettivi diversi nello stesso...

La strada - Cormac McCarthy

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"Che differenza c'è tra ciò che non sarà mai e ciò che non è mai stato?" "La strada" è una lettura tanto bella quanto faticosa che gela il sangue, blocca il respiro. Racconta di un mondo post-apocalittico determinato da non si sa quale sciagura, curiosità che, procedendo nella lettura, abbandona il lettore. Un mondo senza piú colori, senza profumi, senza sole, coperto di cenere, spettrale con le città, le strade, le case vuote; un mondo apparentemente disabitato perché ognuno dei sopravvissuti si nasconde per la paura di essere aggredito e privato dei miseri averi che conduce con sé (cibo in scatola, vestiti, scarpe, utensili, coperte o armi...). In questo mondo senza più regole, senza più cicli naturali, senza il fiorire degli alberi, il fruscio delle foglie e il volo di uccelli, senza contatti umani, senza speranze e sogni un padre ed un figlio, "l'uno il mondo intero dell'altro", camminano verso il sud, in cerca di una ipotetica comunità ...