Almarina - Valeria Parrella
"Ci vuole un sacco di tempo,o una poesia perfetta, per dire davvero le cose come stanno". Valeria Parrella in poche pagine è riuscita a scrivere una storia che è poesia perfetta. Una storia d'amore,sull'amore,sulla capacità di amare e sperare. Un romanzo sulla speranza,una speranza che guarda oltre il quotidiano, oltre il dolore, oltre la perdita, le illusioni e le delusioni,oltre la drammaticità della vita. Una speranza che abbraccia tutto e tutti,la speranza di un mondo migliore,con meno autorità e più umanità, senza divari sociali, senza paura e senza odio. "...l'odio è una paura costante incancrenita, è una difesa che si è fatta fraintendimento, l'urlo che è rimasto nel fondo della terra e nessuno ha ascoltato per tempo". Una storia sui ricordi che "restano sempre dove li abbiamo lasciati". Un romanzo su Napoli, sulla sua bellezza, le sue contraddizioni, il suo cuore. Splendida la descrizione del sole che sorge dietro il Castel dell'Ovo. "La città, prima della città, è solo mia ed è come io la voglio. È lei che mi ha salvato la vita", perché "una tazza da sola sul tavolo della mattina non è un motivo sufficiente per svegliarsi. Napoli sì". Un racconto su Nisida e sulle giovani vite che vi sostano, e su chi ogni giorno, come operatore entra ed esce attraverso cancelli, porte, portoni e sbarre, ma che sente, ogni volta, di attraversare la "porticina di Alice, che ti fa piccola o grande, dipende da come ci passi. Dipende da quanto sai resistere alla frustrazione di essere inutile. Oppure quanta capacità hai di convincerti di essere utile". Perché "il carcere è un dolore che non finisce, da cui non puoi mai distrarti. Chiunque varchi la porta di un carcere lo sa[...]che sta passando da un'altra parte inconciliabile con la promessa che ci fecero da bambini:che la vita non avrebbe fatto paura e non saremmo mai rimasti soli". Una scrittura potente, incisiva, in cui ogni parola pesa, arriva a segno.
Commenti
Posta un commento