Come cade la luce - Catherine Dunne
Come cade la luce racconta la vita di una famiglia di"profughi in fuga dal paese che amavano, costretti ad assistere alla devastazione della guerra nella loro isola natale". Una famiglia che da Cipro è scappata a Dublino dopo il colpo di stato. Una famiglia con gli inevitabili, concreti problemi, le contraddizioni, le illusioni, i dolori, i compromessi, i sacrifici, le speranze, gli amori, i tradimenti, le tragedie, le debolezze di ogni famiglia. Una famiglia composta da un padre, una madre e tre figli. Alexia, la primogenita, ribelle, contestatrice, apparentemente forte e volitiva. Mitros, colpito da neonato da una grave malattia con esiti invalidanti, che costringerà i genitori a condurlo in una casa di cura; Mitros che "Con l'avvicinarsi dell'inverno diventava più silenzioso, si aggitava meno e non sorrideva mai..... tornava a sorridere.... soltanto quando il primo triangolo acuto di sole usciva dall'oscurità invernale e strisciava lungo il muro del giardino «Vedi Mitros» sussurrava la mamma «È tornata da noi. E adesso guarda: guarda come cade la luce.»". Ed infine la piccola Melina, giudiziosa e responsabile. Melina cresciuta in "un incredibile miscuglio di emozioni. Pietà, senso di colpa; responsabilità, senso di colpa; preoccupazione, senso di colpa". La Dunne descrive tutto ciò con grande capacità empatica scavando nel profondo degli animi dei protagonisti, rendendo il lettore partecipe dei momenti di gioia e di quelli terribili della famiglia, quando "Qualcosa di minaccioso si aggirava furtivamente per la casa.....La immaginava come una nuvola nera e appiccicosa le cui spirali si allungavano fino ad aderirle ai capelli, ai vestiti, alla pelle. Certi giorni non riusciva a scrollarsela di dosso". È un racconto a più voci, in cui la narrazione in terza persona, dall'esterno, è interrotta dalle mail che si scambiano le due sorelle, Alexia e Melina ormai adulte, mail in cui raccontano i loro ricordi, le loro singole, intime e personali verità e considerazioni a posteriori, mostrando come non esista un'unica, univoca, incontrovertibile verità. "Come potessero convivere nella stessa famiglia tante storie diverse. Com'era possibile avere così tanti punti di vista, tanti ricordi che si sfioravano appena?...... Dunque esistevano molte versioni della «verità». E se era così dove poteva mai trovarsi la verità definitiva, nelle famiglie come sui libri di storia?" Una lettura che scorre, talora con qualche difficoltà, tra flash back, salti temporali e spaziali tra Cipro e Dublino e che ci accompagna per circa trent'anni nello snocciolarsi della vita dei protagonisti, la famiglia Emilianides, a partire dall'infanzia delle figlie, quando "era tutto più grande. Vivo. Ricco di possibilità", quell'epoca "della fiducia e della fede infantile nella perfezione dei suoi genitori. Erano solidi e indivisibili, inevitabili come la casa in cui vivevano". La trama, tuttavia, con il procedere della narrazione perde in originalità e profondità assumendo risvolti piuttosto banali. Come cade la luce è un romanzo sulla famiglia, sui legami tra genitori e figli e tra fratelli, sulla capacità di questi legami di formare personalità e caratteri, di dare una spinta o tarpare le ali, di salvare o dannare, di assolvere o condannare, in nome dell'amore e della propria verità.
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