Come un respiro - F. Ozpetek

 "Chi può affermare senza ombra di dubbio che esista una sola verità, una sola versione dei fatti?". Due donne: due modi di amare e di odiare, due modi di ribellarsi ed accettare, di ricordare e dimenticare, di affrontare il dolore ("...dolore . Una parola che dice tutto ma non spiega nulla"); due modi di scontare una colpa; di vivere e sopravvivere. Ed intorno tante altre vite, tante altre storie di amori dichiarati, taciuti o segreti, di tradimenti, di speranze. Storie di vite che scorrono come nella sceneggiatura di un film. È già un film, questo di Ozpetek, non un romanzo. E l'autore ci gioca, gioca col lettore, portandolo al cinema con precisi riferimenti "perché al cinema hanno smesso di fare l'intervallo?.....vuole che le luci si spengano e torni il buio in sala..." Lo sviluppo della trama si intuisce sin dalle prime pagine e quello che forse sul grande schermo potrebbe risultare un colpo di scena, per il lettore è un finale scontato. Molto visivo, le descrizioni ti portano nei luoghi di cui si parla. Su tutto campeggiano gli usi, i costumi, le tradizioni, gli odori, i colori ed i sapori turchi, rievocati dai ricordi di una delle protagoniste. Mi resta una domanda: un discreto libro può diventare un ottimo film, ma un bel film può diventare un ottimo libro? "Ho tanto cercato il mio posto nel mondo ed era dentro di me: proprio qui dove mi batte il cuore, dove fluisce il mio sangue, dove respiro, piango e rido, restando viva".


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