Giovanissimi - A. Forgione

 L'adolescenza: età difficile, dolorosa. Sentimenti ed emozioni potenti e contrastanti. Senso di inadeguatezza e allo stesso tempo di onnipotenza, paura e avventatezza, timidezza e spregiudicatezza, rabbia e bisogno d'amore, ribellione e ricerca di certezze. Più difficile quando si vive alla periferia di Napoli ed ancor di più quando si è stato abbandonato dalla madre. Marco, detto Marocco, vive con il padre che cerca di guidarlo con severità e comprensione. La loro è una vita di silenzi, cose taciute, domande non fatte: "erano anni ormai che facevamo finta di nulla. Anni che non la vedevo né di persona né in fotografia. Anni che se n'era andata e anni ch'era un vuoto che saltavamo e in cui, altre volte, sprofondavamo." Le giornate di Marco trascorrono tra la scuola che non ama, dove sta maturando una bocciatura ed il calcio, dove riesce bene; le nottate le trascorre "allenandosi a non soffrire". In una casa vuota, triste, silenziosa. "Mi dissi che le case non dovevano essere così, ma rumorose e piene di grida di gioia e di risate e di sedie che strusciano per terra mentre vengono avvicinate a tavole grandi, dove si mangia tutti assieme". Ha un gruppo di amici, ognuno segnato dalla sua storia di ragazzo di periferia, povertà, abbandono, genitori carcerati, ognuno col suo fardello, ognuno col suo destino. "Sentivo che prima o poi anche la mia vita sarebbe finita o si sarebbe rovinata del tutto e che non avevo la possibilità di evitarlo né la forza per cambiare rotta". Così "mi preparavo a diventare cattivo". Il silenzio, la mancanza delle carezze materne, l'enorme vuoto da lei lasciato riempiono la vita di Marco, che non manifesta i suoi pensieri ed il suo dolore, ma si macera dentro, finché decide di sopravvivere e "in un angolo della mia testa, mattone dopo mattone, muravo viva mia madre, per lasciare il resto dello spazio al resto della mia vita". Così si apre all'amore di Serena... Una trama semplice, una prosa giovane, con un discreto ritmo, ma manca qualcosa sia nella storia, a tratti molto particolareggiata ed a tratti frettolosa che nella forma, acerba e un po' nebbiosa.


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