Il giro dell'oca- Erri De Luca

 Un libro confessione? un bilancio di vita? Sicuramente un libro intimo, poetico, una chiacchierata a voce bassa, seduti a tavola davanti ad un bicchiere di vino. Erri, novello Geppetto, si inventa un figlio, lo crea, non da un pezzo di legno, ma con la sua materia prima, le parole. Padre per una sera, di un figlio mai nato, ma già adulto, cerca di conoscerlo e di farsi conoscere, di instaurare un rapporto, di creare un legame, di provare a esistere attraverso un altro ed attraverso lui a sparire... Racconta di sé, dell'infanzia, dei genitori, della militanza politica, del lavoro di operaio, ma anche di amore, paura, coraggio e ci parla del corpo, contenitore di vita. “Ho un corpo e sono stato al gioco di viverci dentro. Che gioco? Il gioco dell’oca. Si tira un dado e ci si sposta in un circuito a spirale”. La vita è come il gioco dell'oca: si lancia un dado e ci si sposta lungo un percorso, con tappe più o meno obbligate, più o meno stabilite, più o meno desiderate.... La vita, alternanza tra "Illusione dal latino in ludere, entrare nel gioco" ed "Il suo contrario, delusione, è uscire dal gioco quando finisce”; la vita, scandita da un ritmo come quello delle onde del mare: “Dentro di me si è inciso e continua a suonare il ritmo binario delle onde, lo scroscio del flusso seguito dallo struscio all’indietro del riflusso". La vita che a volte stanca al punto che vorremmo lasciare ad altri il compito di lanciare i dadi al nostro posto...."Domattina prendi il mio posto, te lo cedo prima che sia sparecchiato[....] Sarai un nuovo me stesso. Ne ha avuti altri a bordo questo corpo [.....] Gli altri me stesso che ti hanno preceduto: ognuno poteva essere l'ultimo...".



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