La morte dei caprioli belli - Ota Pavel
Ho comperato questo libro perché ne avevo sentito parlare da Erri De Luca in un'intervista.
Ecco cosa ha scritto a proposito di questo piccolo gioiello: "...ho avuto voglia di fare anche le altre cose che lui fa e che il figlio descrive con la più vigile tenerezza. Andare a pesca sul fiume Berounka, allevare «conigli dagli occhi saggi», nutrire carpe di lago, cercare di procurare un avventuroso pasto di carne ai figli che stanno per essere deportati. Questo è il resoconto di una lettura fisicamente contagiosa che procura sottopelle bollicine di euforia. Così Ota Pavel scrive di suo padre medaglia d’oro dei venditori di elettrodomestici svedesi prima della guerra, dedito con la stessa tenacia al benessere, poi a salvarsi la vita, poi a fregare carpe di lago alla Wehrmacht. Unità di misura è la dispensa che si vuota o si riempie secondo il meccanismo a zampogna che le assegna la fortuna e l’arte dell’«Aiutati che Dio t’aiuta».
Una storia delicata, semplice, dolce ed amara, divertente e tragica, poetica: Pavel ci fa attraversare gli anni che portarono alla seconda guerra mondiale, quelli dell'olocausto, il periodo successivo, l'avvento del comunismo, le speranze e le disillusioni; ci fa attraversare l'inferno di una delle pagine più buie e tristi della storia, senza smettere di amare l'uomo, il mondo, la natura... "
Pavel riesce a raccontare tutto questo con la semplicità, lo stupore, il cuore del bambino che è stato. In questo modo parla col bambino che è dentro al lettore, che ride, si commuove, si meraviglia, sgrana gli occhi. Parla della sua infanzia narrando di suo padre, un incorregibile ottimista, un sognatore, un eterno bambino, innamorato della vita. Un insegnamento a prendere la vita con leggerezza, che vuol dire "planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore", come dice Calvino.
“Essere capaci di far festa. A qualsiasi evento della vita. Senza aspettarsi che qualcosa di vero debba ancora avvenire. Perché non è detto che ciò che è vero non stia accadendo in questo preciso istante, e che in futuro non succederà niente di più bello.”
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