La rampicante - Davide Grittani

 "L'avevano accolta come si accolgono i regali e i bambini, rimanendo per sempre nel dubbio se siano meritati o no. Edera, perché questa rampicante conserva meglio di qualsiasi altro vegetale le tracce della fatalità. Risorge se la estirpano, ricresce se la tagliano, reagisce se la umiliano. S'aggrappa dove può, un po' come la vita".

 Sebbene sapessi come andava a finire, poiché nel primo capitolo l'autore descrive la scena finale, ho letto l'ultima pagina con gli occhi lucidi. Commuove questo romanzo, ma non solo: scuote, fa pensare, coinvolge, dà vita a tanti sentimenti, dalla rabbia alla tenerezza. E soprattutto lascia tante domande, domande che possono apparire banali, ma a cui è veramente difficile rispondere con onestà. Siamo davvero capaci di comprendere i doni che riceviamo? Sappiamo essere genitori, figli, amici, compagni, professionisti? E meritiamo davvero di esserlo? Abbiamo tante finte certezze su ciò che è giusto e ingiusto, corretto e sbagliato, normale o no, vero o falso, degno o indegno: ma tra ogni cosa ed il suo opposto, c'è la vita. Si parla di donazione di organi, di adozione, di diversità. Si parla della natura, della terra, delle Marche, di terremoto. Ma si parla anche di solitudine, di cose non dette, di rimpianti, d'amore. Toccante, potente, talvolta cinico, mai banale. Una scrittura pulita, scorrevole, curata, piacevole. "Lei, al contrario degli altri, di paura non ne aveva affatto. Aveva scelto di non averne più, aveva capito che ci si può avvicinare alle rose anche senza godere del privilegio di coglierle". 


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