La signorina Else - Arthur Schnitzler
"Perché mi fate correre tutta sola nel deserto? Ho paura così sola. Preferisco volare. L'ho sempre saputo che son capace di volare...". Povera piccola Else, giovane donna innamorata della vita, dell'amore, dei suoi sogni, di se stessa, provocante e casta, ironica e disperata, altera e semplice, sognatrice e cinica, che si trova a fare i conti con l'ipocrisia, l'egoismo, la superficialità, la mediocrità, il finto perbenismo di una società in cui la donna ha come unico valore la bellezza e come unico scopo il matrimonio."È così che mi hanno educata, hanno sempre voluto che in un modo o nell'altro io mi vendessi".
Lei, che è capace di volare, è circondata
da individui incapaci di vedere al di là del proprio naso.
"[Mamma] non ha la più pallida idea di come son fatta. Come molto altri, del resto"; "Perché nessuno si occupa mai di com'è fatta un'altra persona [......]ma di ciò che mi passa dentro, di ciò che si agita nel mio animo e mi fa paura, di questo vi siete mai preoccupati?".
È ancora praticamente una bambina quando viene schiacciata dal peso di un ricatto che fa leva sull'affetto per il padre.
Tutto ciò la getta in uno stato di profonda confusione: si dispera, vorrebbe ribellarsi, ma si sente vile.
Ed in preda a sentimenti contrastanti si perde, la povera Else, perde se stessa, in un turbinio di emozioni e pensieri, "spezzata, annichilita, paralizzata."
"Vorrei gridare forte il mio saluto all'aria prima di ritornare giù tra quella gentaglia. Ma a chi devo mandare il mio saluto? Sono sola, io, completamente sola".
È sola, Else, sola di una solitudine che le toglie ogni certezza, che la rende estranea a se stessa, (sola di quella solitudine descritta così bene da Pirandello in Uno nessuno e centomila "così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi".)
Il racconto ha un ritmo incalzante, a tratti vorticoso, tra la volontà di sacrificarsi per il bene della famiglia e la ribellione, mentre qua e là fa capolino l'infantile speranza che possa accadere qualcosa, così, di inatteso, che modifichi la situazione.
Ben più di un monologo interiore, un piccolo capolavoro.
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