La vita delle ragazze e delle donne - A. Munro

 "E’ in arrivo un cambiamento, secondo me, nella vita delle ragazze e delle donne. Sì. Ma spetta a noi favorirlo. Finora le donne sono state solo quello che erano in rapporto a un uomo. Punto e basta. Una vita non più autonoma di quella di un animale domestico. Quando il tempo la passione gli avrà spento, poco più del suo cane ti avrà accanto, del suo cavallo non ti avrà cara altrettanto. L’ha scritto Tennyson ed è vero".

La vita delle ragazze e delle donne è l'unico romanzo della Munro (autrice di cui non avevo letto nulla finora) che ha prodotto unicamente racconti, ed in realtà i singoli capitoli di questo romanzo sono leggibili come storie a se stanti, ogni capitolo è un racconto, un viaggio, un mondo. Descrive e racconta le tappe della crescita della giovane Del una ragazza intelligente, acuta, spiritosa, sensibile ed attenta, a tratti sfrontata e apparentemente superba. Ne narra le amicizie, i rapporti con i familiari, i primi amori, la scoperta del sesso, le emozioni, sentimenti, l'amore per lo studio e la cultura, il rapporto con la fede, l'amore per la scrittura, la spiccata attitudine ad assorbire eventi, esperienze e conoscenze e la sete infinita di ascoltare storie, racconti di vite. "....quel che volevo era ogni singola cosa, ogni strato di conversazione e pensiero, pennellata di luce su una corteccia d'albero come su un muro, ogni odore, ogni buca, dolore, fessura, illusione, tenuti immobili, insieme : in un'inestinguibile radiosità". 

 Gran parte del romanzo è incentrato sul rapporto con il sesso maschile, con pagine lievi e comiche sulla continua ricerca da parte delle donne di piacere agli uomini "L’amore non è cosa per le non depilate" e sull'amore, che ben presto si trasforma in una trappola per le donne, anche per quelle più libere, autonome, emancipate e intelligenti, fino a trasformarle in "Uno di quei rettili dalla mobilità impaurita, la classica sopravvissuta a un'esistenza femminile...".

Accanto alla vita di Del vengono narrate altre vite ed altre storie, ognuna delle quali apre a nuove riflessioni e nuovi sentimenti. 

 C'è un particolare che pare accomunare tutti i protagonisti, soprattutto le protagoniste: la direzione sbagliata presa delle loro esistenze, le scelte obbligate operate ai bivi importanti; le convenzioni, le aspettative altrui, che, anziché accompagnarle e dirigerle verso la loro realizzazione, le conduce a ripetere i passi delle loro madri o a seguire anziché i propri sogni, i sentieri tracciati per loro da altri, a seguire solchi già scavati. "Che cos’era una vita normale? Era la vita delle ragazze al caseificio, i rinfreschi per nozze e battesimi, la biancheria per la casa, le batterie di pentole, i servizi di posate, tutto il complicato regolamento della femminilità e, all’estremo opposto, era la vita della sala da ballo Gay-la, era viaggiare di notte ubriachi per le strade nere, ascoltare le spiritosaggini degli uomini, rassegnarsi a loro, e al tempo stesso riuscire ad acciuffarne uno, esatto, acciuffarli, perché un lato di quella esistenza non poteva sussistere senza l’altro e accettandoli e abituandosi a entrambi, una ragazza si incamminava sulla via del matrimonio".

Fa da sfondo alla narrazione la piccola cittadina di Jubilee, lontana da tutto, dagli eventi storici (il romanzo è ambientato negli anni 40), dalle guerre, dalle novità, ma dotata di una sua vita, con il suo clima freddo, le sue nevicate, ed il fiume Wawanash, che tanti segreti custodisce. "La gente si porta appreso parecchio del proprio testardo disorientamento, delle molteplici ombre di sé".


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