Lo stesso mare - Amos Oz
Poetico, onirico, evocativo, struggente, intenso, toccante, profondo, commovente, dolcissimo.
È un libro, ma ogni pagina è un quadro, ogni frase un'immagine. È un romanzo, ma quanta poesia! Parole che evocano sensazioni, emozioni, ricordi, passioni, sogni, pagine che emanano calore o gelo, profumi, colori, suoni. Una scrittura lieve, un ricamo, un lavoro di cesellatura. "Come avrei voluto scrivere. Come un vecchio che evoca morti e sprimaccia i vivi. O scrivere come un uomo delle nevi che solo passa scalzo. Incidere il monte per tratteggiare il mare con un ago sottile come schizzando il modello di un ricamo".
Si descrive un intreccio di vite, luoghi e solitudini. "...a ciascuno il suo tempo di star solo la notte a domandarsi il mistero di ciò che la luna fa al mare e l'intento del silenzio. Nemmeno loro troveranno la risposta. Tutto sta più o meno appeso al nulla. E il silenzio tace". È "la storia di cinque (sei) anime, per lo più e quasi sempre in vita [••••] Ma si potrebbe anche interpretare cosi: alcuni triangoli intersecanti [••••] Tutti fra ombre e ombre. Non escluso il narratore: fra l'arcano e lo scherno".
"Non è così facile da sapere se esiste una mano che prende per mano, e ancor più difficile è trovare la natura e il senso di questa mano, se pure vi sia, che guidi o meno ciò che ha l'apparenza di caso".
C'e il mare in questo libro, il racconto segue il ritmo delle onde. Come i fiumi che nel mare si perdono dopo aver percorso lunghi tratti, da soli, così tutte le vite, tutte le storie, tutte le solitudini umane si disperdono e confondono.
"Si torna e si passa, e si vede e si vuole finché si chiude e si va. Silenzio".
Ed il mare, lo stesso mare, ciascuno di noi lo porta dentro di sé, nell'animo, che, come il mare è immenso, profondo, imperscrutabile, misterioso, potente, solo.
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