Il canto di Penelope - Margaret Atwood
"Che cosa ha portato all'impiccaggione delle dodici ancelle e che cosa c'era veramente nella mente di Penelope?". M.A. cerca di rispondere a queste domande facendo raccontare alla stessa Penelope, da morta, tra bianchi asfodeli e anime "senzaossa, senzalabbra, senzapetto", la sua storia. La storia di una bambina figlia di un re che tentò di annegarla ed una naiade, cui l'istinto materno faceva difetto; di una quindicenne, più intelligente che bella, data in sposa, o meglio "consegnata ad Odisseo come un pacco di carne", il prode Odisseo dalle gambe corte ma dalla mente sveglia. Penelope che piange sempre, che invidia Elena per la sua bellezza, che sopporta una suocera acida, una governante invadente,un figlio viziato e prepotente; che nonostante conosca la capacità di mentire e raggirare del suo uomo, continua a far finta di credergli. La storia di una donna diventata il simbolo della pazienza e della fedeltà che è "diventata un bastone con cui colpire le altre donne". E racconta la storia di dodici giovani fanciulle, schiave, usate e violentate e poi uccise, che chiedono giustizia. Ironica, pungente, irriverente, graffiante, la Atwood denuncia un mondo in cui tutto, dalla religione, ai costumi, ai luoghi comuni, alla giustizia, ruota intorno al maschi.
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