Il problema Spinoza I. D. Yalom

 "Ci controllano con la paura e con la speranza. La paura di quel che accadrà dopo la morte, e la speranza che, se viviamo in un modo particolare godremo una vita beata nel mondo a venire". In questo romanzo, che tratta in modo semplice e chiaro di filosofia, religione, storia e psicologia, Yalom compie un viaggio nell'animo, nella mente e nella vita di due personaggi, narrandone, a capitoli alterni, la storia romanzata. Da un lato Baruch Spinoza, il filosofo che col suo pensiero gettò le basi dell’Illuminismo, dall'altro Alfred Rosenberg, ideologo ed attivista nazista. Da un lato la convinzione che sia possibile pensare liberamente senza condizionamenti, superstizioni, veti, siano essi di natura ideologica o religiosa; dall'altro la folle, assurda credenza dell'esistenza di una razza superiore. Da un lato il filosofo illuminato e rivoluzionario del Deus sive natura, che vuole razionalizzare la passione per essere totalmente libero, che per difendere le proprie idee e contrastare i dogmi della fede viene scomunicato e messo al bando; dall'altra il capo dei saccheggiatori di libri ed opere d'arte, schiavo dei dogmi, della ideologia che ha contribuito a formare ed ossessionato fino al delirio dalle sue stesse idee. Da una parte una mente viva, mobile, un grande pensatore, coraggioso e onesto intellettualmente; dall'altra un uomo servile, vile, noioso ("la sua filosofia ha aggiunto anche la noia alla lunga lista delle atrocità naziste") poco stimato da Hitler e dai gerarchi nazisti, tanto che Goebbels scrive "Lui è Alfred quasi.... Rosenberg è quasi riuscito a diventare uno studioso, un giornalista, un politico....ma solo quasi". Un romanzo piacevole, che mi ha fatto venire una gran voglia di riprendere i libri di filosofia. "Aveva sottovalutato il potere del passato. La sua importa andava in profondità, non poteva essere eliminata facilmente, donava colore al presente e influenzava pesantemente sentimenti e azioni."



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