L'amore non guasta - J. Coe

 Coe mi piace. Lo stile, il racconto nel racconto, la capacità di tessere un mosaico che prende forma man mano che si voltano le pagine, l'ironia ed il sarcasmo, l'affacciarsi dell'autore con le sue opinioni e considerazioni qua e là nella narrazione. Un romanzo sulla solitudine, l'eterna incapacità di comunicare in cui versa il genere umano, la ricerca di comprensione, l'infelicitá che ne deriva,.... cosa puo salvare l'uomo? Basterebbe poco: Un tocco d'amore come detto nel titolo originale, inopportunamente modificato nell'edizione italiana. Robin vive una vita vuota, senza tempo, apatico, potremmo dire felicemente infelice. Nulla lo coinvolge. È spento, depresso, senza fiducia e motivazioni. Trascorre il tempo a ragionare sulla vita e sulla morte, a preoccuparsi della situazione politica e a struggersi per amore di Katharine, la ragazza di cui era innamorato ma alla quale non si è mai dichiarato e ormai sposa e madre. Vegeta nel limbo della vita universitaria dove, dopo aver conseguito la laurea, scrive una tesi di dottorato che, come la tela di Penelope, mai verrà completata. Gli unici sprazzi di vitalità di un'esistenza grigia, monotona, vuota e triste si trovano nei racconti che Robin scrive, racconti nel racconto che Coe ci offre e che sono veramente piacevoli. "La mia impressione è questa: gli uomini - alcuni uomini, almeno, quelli che hanno qualcosa che vale la pena - desiderano che le loro donne siano forti e indipendenti, che sappiano andare d'accordo con le persone, che siano interessanti, vivaci, toste. D'accordo? Ma poi, alla prova dei fatti, non è che invece ci restano male quando queste qualità si manifestano davvero? Non si sentono un tantino in imbarazzo, anzi... minacciati?" .



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