Caffè amaro - Simonetta Agnello Hornby


 "Con tutto quel mare era come vederlo, il tempo. Passava e sembrava non toccare la sostanza delle cose. La somma dei giorni si mescolava al lento moto delle acque." 

 La vicenda di Maria, la protagonista del romanzo, percorre mezzo secolo della storia italiana, dalla fine del '800 alla metà' del ' 900. La vita di Maria, appena quindicenne all'inizio del romanzo, il suo divenire adulta e la sua crescita interiore sono scanditi dalle vicende storiche, politiche e socio-economiche dell'Italia, un paese anch'esso in evoluzione. Un'Italia che ha da poco realizzato la sua unità, ma che è ancora profondamente divisa, con un enorme divario tra nord e sud, reso ancora più pesante dalla prima guerra mondiale. I retaggi del feudalesimo, i privilegi della nobiltà, le discriminazioni sociali, la grave povertà', l'analfabetismo, la mafia, le infime condizioni di lavoro dei minatori. E poi il fascismo, le leggi razziali, il colonialismo ed i suoi fallimenti, la miseria, l'emigrazione . La sensazione è che autrice tocchi troppi temi, rimanendo poi, piuttosto in superficie, sia nell'argomentare i temi stessi, che nel portare avanti la trama. La prima parte è narrativamente più coinvolgente, poi perde verve, il racconto diviene più lento e meno coinvolgente. Lo stile è gradevole, la lettura più o meno fluida. Potrebbe essere una bella sceneggiatura per un film. "

Lo Stato è considerato nemico, l'ordine pubblico è mantenuto dalla mafia attraverso il sopruso e la violenza; i politici non hanno fede e nemmeno un obiettivo che non sia il loro interesse economico: si vendono per una poltrona al governo...".


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