Borgo Sud - Donatella Di Pietrantonio

 Come l'Arminuta, Borgo Sud è un racconto doloroso di perdite, di speranze disattese, di amore cercato, desiderato, finito, negato.

Ma alla rabbia talvolta autodistruttiva della giovane adolescente, subentra la compostezza, la dolcezza e la grazia del tempo che passa e lascia posto ai ricordi, alla memoria che "sceglie le sue carte dal mazzo, le scambia, a volte bara". Ritroviamo l'Arminuta, come nel primo romanzo senza nome, ancora in cerca di sé, di risposte alle domande che si porta dall'infanzia e a quelle nuove che la vita le ha riservato; ancora sull'orlo di quell'abisso, a cercare di sanare quelle crepe che incrinano la sua esistenza, che affondano le radici nel suo passato triste di abbandoni. Ritroviamo sua sorella, Adriana, sempre vivace, irrequieta e ribelle, "imprudente e girovaga", che era "capace di immergersi nella melma e uscirne candida" che "si credeva un angelo con la spada, ma era un angelo sbadato e feriva anche per sbaglio ". 

 Ormai sono adulte, ma si portano dietro le ferite della loro infanzia priva di amore, di certezze, di attenzioni, con tutti i vuoti ancora da colmare, con i conti col passato ancora da far quadrare. Ritroviamo anche i genitori, ormai invecchiati ma sempre uguali, chiusi nel loro mondo di fatica e miseria, senza calore e senza slanci. 

 Le diversità tra le due sorelle col passare degli anni si sono accentuate. L'Arminuta sempre immersa nei suoi studi, alla ricerca di una "falsa normalità ", ha tratto forza, riscatto e calore dai libri, dalla laurea, dall'insegnamento e per sfuggire alle vicissitudini dolorose della vita ed al passato è andata a insegnare a Grenoble. Adriana sempre a correre incontro alla vita e lontano da casa, a praticare il "pericoloso esercizio della sua liberta": è scappata anche lei dal paese sì, ma solo fino al mare, fino a quel Borgo Sud, che è "un mondo a parte", dove "la vita sembrava più vera, scandalosa e pulsante" dove si è tutti una famiglia, dove ci si aiuta e protegge e dove l'omertà cancella ogni speranza di verità.

Si allontanano le due sorelle, forse perché ognuna nell'altra rivede e rivive ciò da cui scappa. "Adriana sapeva riportarmi indietro, a tutto quello che avevo voluto lasciare ". Si allontanano senza accorgersene "Da ragazzine eravamo inseparabili, poi avevamo imparato a perderci". Ma "Per ognuna di noi restava la certezza dell’altra al fondo del dolore che non ci siamo mai confessate.”

Entrambe vivono un grande amore, frutto più che altro del desiderio di sentirsi amate, della necessità di riscatto alla loro infanzia priva di affetto, di attenzioni perché quando si cresce con il dubbio profondo "di essere stata indegna del suo amore", dell'amore della mamma, è difficile credere che si possa meritare l'amore di altri. L'Arminuta si innamora di Piero, bello, benestante, ma "con la certezza di una famiglia solida spalle era più insicuro di me", e con un segreto enorme, inconfessabile, da nascondere anche a se stesso, finché è possibile . Adriana scappa con Rafael " un orfano di pescatore....,un ragazzo dai riccioli neri che non sapeva tenersi una barca", che le renderà la vita un inferno fino a...

In così poche pagine, oltre la storia delle due sorelle, troviamo tante altre storie, finestre appena socchiuse su altre vite: quella di Piero e della scoperta sofferta della sua omosessualità; della sua famiglia che probabilmente aveva capito prima del figlio, e se ne vergognava ed ha visto, ipocritamente, nel matrimonio con l'Arminuta la salvezza. Quella di Isolina, madre vedova di Rafael; quella di Antonio e Rosita, storia di miseria e fatica che sembra ricalcare quella dei genitori della protagonista. La storia di Evuccia, la madre, e di una maledizione cui nessuno vuol credere, ma che aleggia su buona parte del romanzo; quella di Christophe amico di Grenoble che divide con la protagonista un gatto e le piante del pianerottolo, forse con la speranza di dividere anche la vita.

Un concentrato di storie, di esistenze, di dolori, di voglia di riscatto, alla ricerca di un perdono per se stessi e per gli altri che tarda ad arrivare.



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