Il veleno dell'oleandro - Simonetta Agnello Hornby.

 È il primo romanzo che leggo di questa autrice: avevo letto recensioni non entusiasmanti, ma non mi è dispiaciuto.

 Ammaliante, avvincente, intrigante, ambiguo, inquietante, intricato, a tratti sorprendente. È la storia , anzi il racconto delle storie di vari personaggi di una famiglia siciliana, con un passato che nasconde indicibili segreti e un presente altrettanto ambiguo e misterioso.  Ed è la storia di come passato e presente si mescolano ordendo muove trame. Gli ultimi discendenti della famiglia Carpinteri, accomunati dalla ricerca degli eccessi, della voluttà a tutti i costi, dall'ipocrisia, dall'infedeltà, dall'incapacità di vivere una vita pulita, sincera, alla luce del sole, ognuno con il suo fardello di vita, tra speranze, sogni, fallimenti e delusioni, si ritrovano nella villa dei loro antenati, la casa della loro infanzia, in cerca di un misterioso tesoro. A ricomporre e mettere ordine tra le verità terribili del passato ed il presente altrettanto melmoso,  a portare un po' di nitidezza c'è  Bede.

“Si ama nel presente. Mai per gratitudine di un passato felice, e nemmeno nell’ aspettativa di un bene futuro”.



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