La donna giusta - Sandor Márai

 "A quanto pare, ci vuole un bel fegato per gettarsi nella vita così come capita, senza orari, senza tanti artifici [..] vivere così come viene, ora dopo ora, alla giornata, addirittura attimo per attimo [..] E non aspettarsi niente. E non sperare niente. Stare semplicemente al mondo".

Una storia d’amore, di desiderio, di attesa, di illusione e delusione che si intreccia con la storia di una nazione, l'Ungheria. La vicenda è raccontata con quattro monologhi, quindi da quattro punti di vista differenti, ognuno dei quali la arricchisce di significati, sfumature e dettagli diversi, in un raffinato gioco di specchi.

In questo romanzo ritornano i temi di Marái: l'amore, la solitudine dell'uomo, il tormento del tradimento, l'incapacità di aprire la propria anima completamente: "In ogni vero uomo c'è una certa ritrosia, come se egli volesse precludere una parte del suo essere, della sua anima, alla donna amata, come se le dicesse: Ti concedo di arrivare fino a qui, mia cara, e non oltre. Ma qui, nella settima stanza, ci voglio restare da solo."

"Un giorno anche noi diventiamo adulti, e scopriamo che la solitudine, quella vera, scelta consapevolmente, non è una punizione, e nemmeno una forma morbosa e risentita di isolamento, né un vezzo da eccentrici, bensì l'unico stato davvero degno di un essere umano. E a quel punto non è più tanto difficile da sopportare. È come poter vivere per sempre in un grande spazio e respirare aria pura." 

 Si parla di borghesia, di classi sociali della seconda guerra mondiale e dell'Ungheria e della cultura in un momento così tormentato. "«Perché la cultura è ormai alla fine. (…) Morirà, resteranno qua e là solo singoli ingredienti (...). Ma sarà ormai estinto quel genere di persone che avevano coscienza di una cultura. La gente avrà soltanto delle conoscenze, e non è la stessa cosa. La cultura è esperienza, (....) Un'esperienza continua, costante, come la luce del sole. La conoscenza è solo un accessorio»."

 La donna giusta conferma la capacità di Marái di scandagliare l'animo umano.

"Nella vita ci sono momenti del genere, in cui si prova una sorta di vertigine e si vede tutto con assoluta lucidità: si riscoprono energie e potenzialità nascoste e si comprende perché si è stati troppo codardi o troppo deboli. E sono i momenti in cui la nostra vita cambia. Arrivano all'improvviso, come la morte, o una conversione".



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