Baol - Stefano Benni
"Non sei mai esistito, Baol, se non nei nostri sogni. Tu eri la fantasia che faceva inventare i giochi ai tuoi amici. Eri il sogno nella vita banale dei tuoi genitori (.....) Parlando con te, col compagno fedele ed entusiasta, il tuo amico trovò il coraggio di lottare. Dentro la cella quel prigioniero ti inventò e riuscì a resistere. (....) Ma tutti, appena trovata la strada ti abbandonammo. Perché tu sei un'idea, baol. E nessuna idea può mantenersi pura. Saresti svanito come una bolla di sapone ai primi compromessi. Eppure noi ti abbiamo amato veramente. Ma non tanto da farti vivere sempre con noi. Perché nessuno può amarti come vorrebbe. Ma tu ritornerai sempre. Nella mia vita o in quella di qualcun altro".
Beh, Benni è Benni: caustico, istrionico, fantastico, surreale, malinconicamente divertente. Era tanto, troppo tempo che non lo leggevo. Ho ritrovato la sua grandezza di portare il lettore in un mondo fantastico, e allo stesso tempo assurdamente simile al mondo reale. Ed ho pensato con nostalgia ai miei "baol" lasciati per strada.
Baol è stato scritto nel 1990, tristemente profetico. Ad ogni riga saltano agli occhi le assurdità e le distorsioni del nostro tempo.
Non tra i migliori di Benni, ma comunque vale la pena.
"Sei un baol..un'idea immortale e fascinosa, sei il pensiero dell'altrove, magia avventura, libertà, utopia e rock and roll...".
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