L'opera al nero - Marguerite Yourcenar
Una grande scrittrice con uno stile straordinario ed una profonda conoscenza storica, ci guida nell'Europa della Riforma e della controriforma, negli stessi anni e negli stessi luoghi di Q di Luther Blisset, in un'epoca in cui la religione chiusa e ottusa si scontra con la forza inarrestabile del pensiero dell'uomo, della curiosità di una mente libera.
"....era una di quelle epoche in cui la ragione umana si trova presa in un cerchio di fuoco....". Zenone, il protagonista, è uno spirito libero, un anticipatore dei tempi, la sua sete di conoscenza non si arresta davanti a nulla. È alla perenne scoperta del mistero della vita, scandaglia tutti i segreti dell'eros e della morte. Affronta la vita e le sue angosciose domande senza la consolazione della fede.
Zenone è alchimista, medico, filosofo, e non è difficile riconoscere in lui tratti di personaggi reali come Paracelso, Leonardo, Erasmo, Giordano Bruno, Campanella, e a tratti qua e là si intravede in lui la stessa autrice, con le sue idee, le sue domande, i suoi dubbi, le sue certezze.
Egli si avvicina allo stesso modo allo studio del mondo empirico e alla spiritualità; rifiuta allo stesso modo, ponendoli sullo stesso piano, la Riforma e la Controriforma; ammira l'uomo come macchina, ma riconosce i limiti della creatura umana. Insomma un personaggio unico ed indimenticabile.
"......Non mi sono mai ostinato su un'idea per timore dello smarrimento in cui cadrei senza di essa. Né ho mai condito di menzogne un fatto vero per rendermene la digestione più facile. [........] Ho avuto anch'io i miei sogni, e non gli attribuisco valore altro che di sogni. Mi sono guardato bene dal fare della verità un idolo; ho preferito lasciarle il nome più umile di esattezza. I miei trionfi e i miei pericoli non sono quelli che la gente si immagina; ci sono altre glorie oltre la gloria e altri roghi oltre il rogo. Son quasi riuscito a diffidare delle parole. Morirò un po' meno sciocco di quando son nato".
Commenti
Posta un commento