Il ballo delle pazze - Victoria Mas

Il ballo delle pazze parla di donne, donne che da sempre lottano per la libertà, la autodeterminazione, l'affermazione dei propri diritti; sempre vittime, dei luoghi comuni, della finta morale, degli schematismi, dei ruoli, decisi da una società patriarcale e costruita da e per i maschi.

La storia è ambientata a Parigi, alla fine dell'Ottocento, nell'ospedale Salpêtrière, un manicomio femminile.

"La Salpétrière è un deposito per tutte quelle che disturbano l'ordine costituito,un manicomio per tutte quelle la cui sensibilità non corrisponde alle aspettative, una prigione per donne colpevoli di avere un'opinione".

Ci sono donne di ogni età ed estrazione sociale, molto spesso internate senza alcun motivo, condannate alla alienazione, alla solitudine, alla prigionia, ripudiate e dimenticate dalle famiglie, il più delle volte per sempre. "...donne che è sacrosanto tenere a distanza, anche se non si sa bene perché, visto che non hanno arrecato offesa o commesso delitti”. Una realtà purtroppo ben nota.

Sono state condotte lì raramente da altre donne, il più delle volte da "....operai, fiorai, professori, farmacisti, commercianti, padri, fratelli, mariti [...] Senza la loro iniziativa probabilmente la Salpêtrière non sarebbe così popolata [...] la maggior parte delle alienate è stata scaricata lì da uomini di cui le poverette portavano il cognome".

La diagnosi più frequente è: isteria. Certo, le condizioni in cui sono tenute non sono delle peggiori, ma le internate vengono trattate come cavie e, spesso, come fenomeni da mostrare in pubblico. Infatti, vengono curate e studiate dal dottor Charcot il quale, mediante l'ipnosi, induce le crisi di isteria alle pazienti in presenza di un pubblico eccitato, impaurito ed incuriosito dalle “pazze”. “In quella gente spaventata dalla minima eccentricità, che siano borghesi o proletari, pensare alle alienate eccita il desiderio e alimenta i timori. Sono affascinati e inorriditi dalle pazze". Inoltre ogni anno, nel periodo della quaresima, all'interno di Salpêtrière si svolge Il ballo delle pazze, un ricevimento organizzato dalla struttura cui partecipano, oltre alle internate, persone che vengono dall'esterno. E' un evento che le alienate aspettano tutto l'anno con trepidazione ed entusiasmo. Preparano con cura i costumi che indosseranno e fantasticano sulla serata, unico momento della loro vita in cui si sentono normali e libere, tra gente normale e libera. Altrettanto trepidanti ed entusiasti sono i partecipanti esterni che avranno la possibilità di vedere da vicino le pazze e, se saranno fortunati, assisteranno a crisi o altri fatti strani, di cui potranno parlare per i mesi a venire. Non sanno, o preferiscono non sapere che in quelle mura si consuma solo ed eternamente "una preponderante battaglia muta e quotidiana per la normalita". Tra quelle mura senza orologi, ogni giorno è "un momento sospeso e interminabile […]. Il nemico fondamentale è il tempo, perché fa sgorgare pensieri rimossi, smuove ricordi, solleva angosce, richiama rimpianti, e quel tempo che non sanno se finirà mai è più temuto del male di cui soffrono".

Tante le donne, tante le storie, tante le vite non vissute, le morti civili decretate da altri.

Un romanzo ben scritto, che si legge velocemente, in cui ogni personaggio è delineato con chiarezza. Non è possibile non provare empatia, affetto, tenerezza per le alienate e per chi, a sorpresa, cerca di aiutarle.



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