Ortese segreta - Adelia Battista

 


"Non possiamo più ritrovare quei paesaggi, e nemmeno incontrare quelle persone, ma di tutto possiamo raccontare".

Adelia Battista ci racconta la "sua" Anna Maria Ortese, una Ortese "segreta", appunto, con la quale, da giovane laureanda e poi negli anni a seguire, ha avuto uno scambio epistolare e vari incontri, instaurando un rapporto singolare, affettuoso, intimo, tra anime, tra sentire e sentire.
Per questo motivo, dopo la morte della Ortese, Adelia Battista sente forte il bisogno di cercarla nei luoghi in cui aveva vissuto, nelle case abitate, nel bar, la panetteria, la cartoleria da lei frequentati. E ci conduce con lei sulle tracce di una Donna, una Scrittrice, una Poetessa, la cui scrittura "personalissima, pare restituire un'anima alle cose"; una "sperimentatrice della lingua italiana" che ha rotto "forme e schemi senza mai rientrare in un singolo genere"; che "si è sentita attraversare dalla poesia e dalla letteratura che hanno mutato per sempre la sua natura, fino a crearle una seconda natura, del tutto diversa dalla prima".
Perché, come la Ortese stessa scrive "poesia e letteratura, quando si sono fatte vita, e la vita si è fatta del loro colore - meraviglia - asperità e infine dolore, e tutto ciò non ha più difese, vere difese, perché le ha perdute nella sua lenta spoliazione da parte dell'angelo, nella sua naturale sorte di segregazione, ebbene, non vanno più toccate".


È un libro commovente, poetico, pieno di sentimento; l'Autrice mette grande cura nella scelta delle parole che usa per rendere partecipe chi legge dei suoi ricordi. Adelia Battista ha un suo modo magnifico di raccontare, che ho conosciuto ed amato leggendo Nina, Vico Storto Concordia, 10,  "come si racconta una favola ammaliante".

Quanta poesia e quanta dolcezza nel parlare della prima lettera scritta alla Ortese!
"Scrissi la prima lettera per lei una sera di dicembre. Era passata da poco la mezzanotte, a un tratto cominciò a nevicare, prima lentamente poi sempre più forte. La neve lasciava un certo chiarore, una scia luminosa  lungo la strada e sui marciapiedi. La notte sembrò animarsi".

Mi sono commossa nel leggere del primo incontro tra la giovane e trepidante Adelia e la schiva scrittrice, racconto che ho avuto l'onore, la gioia, l'emozione di ascoltare dalla voce della stessa Adelia nel corso di una telefonata che, ricordo, mi causò la pelle d'oca.

Adelia Battista ci restituisce una Anna Maria Ortese autentica, vera, viva, palpitante di passione per i suoi scritti, capace di grande stupore innanzi alla natura, innamorata della bellezza del mondo e sopraffatta dalla crudeltà che sta " nel passare di questo mondo e della sua bellezza e talvolta di questa sua bontà ".




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