Le vie dell'Eden - Eshkol Nevo

 "La sera scolora nella notte fuori dalla mia finestra. La casa è vuota. Dal salotto non arrivano le voci dei bambini. Nella doccia l'acqua non scorre sul corpo di Niva. Le sonate di Schubert continuano a suonare in sottofondo, a basso volume. Se devo confessare tutto, questa è l'ora."


Tre storie, come in Tre piani, tre confessioni, tre personaggi, tre vite, tre perdite.

Con la sua scrittura semplice, diretta, ma allo stesso tempo ricercata, evocativa, poetica, ricca di metafore e descrizioni, Nevo porta il lettore nella testa e nel cuore dei protagonisti, dei quali vive pensieri, perdite, ricordi, emozioni, dolori, ansie, paure, turbamenti.

Nei personaggi di Nevo c'è  sempre, forte, la richiesta di essere ascoltati, e, soprattutto perdonati; chiedere perdono e, allo stesso tempo perdonare e perdonarsi; c'è quel profondo senso di vuoto comune a tutti gli esseri umani, di fronte alla vita, agli accadimenti, alle incognite, alle circostanze, agli imprevisti; il senso di angoscia davanti alle scelte che portano sempre con sé la possibilità di sbagliare; la paura e la necessità di fidarsi; il bisogno di essere visti, compresi, riconosciuti, amati.

Nei racconti di questo Autore, che amo tanto, c'è la vita, quell'Eden cui ci è concesso entrare, ma senza istruzioni , senza indicazioni ai bivi, senza spiegazioni e spesso senza risposte. Tocca a noi cercare di dare ad essa e a tutto ciò che durante il viaggio accade, un senso.

Come è scritto nel Talmud.
Quattro uomini entrarono nel Frutteto: uno sbircio e morì; uno gettò uno sguardo ed impazzì; uno sradicò le piante e divenne apostata; uno uscì incolume. 



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