Le palme selvagge - William Faulkner
Le palme selvagge di William Faulkner è il libro che legge Hirayama, il protagonista del film di Wim Wenders, "Perfect Days", l'uomo che pulisce i bagni di Tokio, che nonostante la piatta e monotona quotidianità di una vita semplice, umile, pesante ogni giorno trova l'entusiasmo ed il piacere di alzare gli occhi al cielo e di sorridere fotografando il komorebi, quella danza della luce che filtra attraverso le foglie degli alberi. L'uomo che ogni sera, alla luce fioca di una lampada, dopo una faticosa giornata di lavoro, non importa quanto stanco sia, legge qualche pagina di un libro, prima di abbandonarsi al sonno ed al riposo; che spende i suoi pochi soldi per comprare libri e musicassette per ascoltare quella musica che forma la straordinaria colonna sonora del film: Redondo Beach di Patti Smith, The House of the Rising Sun dei The Animals, Perfect Day di Lou Reed, Feeling Good di Nina Simone...
Ed è proprio la bellezza della musica, dei libri, dell'azzurro del cielo che filtra attraverso le foglie degli alberi, quel senso della bellezza che Hirayama ha trovato, imparato e coltivato leggendo libri, ascoltando musica, guardando la natura che gli dà respiro, tregua, gioia, salvezza.
"Le palme selvagge" non è un romanzo convenzionale: è composto da due storie "Le palme selvagge", appunto, e "Il vecchio", completamente indipendenti l'una dall'altra e narrate in capitoli alternati.
La scrittura è quella di Faulkner che ho amato in "Assalonne, Assalonne": quasi un flusso di coscienza, con periodi molto lunghi che tolgono il fiato.
Ne "Le palme selvagge" si narra la storia di Charlotte ed Henry, del loro amore scandaloso ed inaccettabile per la morale dell'epoca (lei è sposata e ha due bambine), soli contro tutti "naturalmente non possiamo batterli, naturalmente noi siamo condannati." Charlotte che ama l'amore più dell'amato "Dicono che l'amore tra due persone muore. È sbagliato. Non muore. Ti lascia, se ne va, se tu non sei bravo abbastanza, se non vali abbastanza. Non muore; sei tu quello che muore" . E Henry che si lascia condurre su un terreno a lui sconosciuto "ho accettato completamente le sue idee sull'amore; guardo all'amore con una fede sconfinata [...]come il contadino del Mississippi o della Louisiana, convertito al raduno religioso della settimana scorsa, guarda alla religione".
Ne "Il vecchio" si narra la storia de "il forzato alto", senza nome, un carcerato che durante un'inondazione del Mississippi viene momentaneamente liberato insieme ad altri, per mettersi in salvo ed aiutare a salvare persone disperse. Deve recuperare una donna incinta e, pur avendo l'opportunità di evadere, sceglie di portare a termine il suo compito "cercando soltanto di mantenere a galla la barca finché poteva". Perché, in realtà, egli "voleva così poco. Non voleva nulla per sé. Voleva soltanto liberarsi della donna, di quel ventre, e stava cercando di farlo nella maniera giusta, non per se stesso, ma per lei". Perché ormai non immagina altra vita che quella da carcerato.
Ho letto da qualche parte che Faulkner avrebbe detto di aver scritto "Il vecchio" come contrappunto a "Le palme selvagge". Non so se sia notizia vera. Certo che la barca del forzato in balia del fiume in piena somiglia molto al vagare sbattuti dagli eventi e dal destino dei due amanti. E che dire della gravidanza ormai avanzata della donna nel pieno dell'alluvione e quella appena scoperta ed indesiderata di Charlotte? E dell'esito di entrambe? E dell'atteggiamento dei due uomini di fronte alla gravidanza ed alle situazioni che ne conseguono?
In entrambe le storie gli eventi naturali sono parte fondamentale: l'acqua che monta e mulina e fugge trascinando tutto ciò che trova sul suo cammino ne "Il vecchio" ed il vento che sferza e scuote le palme e scompagina ogni cosa...
Ma soprattutto, accanto, o meglio al di sopra dei protagonisti c'è, in entrambe le storie il Gran Burlone, il Burlone Cosmico, ossia il destino che tira i fili delle vite e che i personaggi seguono più o meno consapevolmente, in un fluire di fatti e eventi che, semplicemente, accadono.
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