La ricreazione è finita - Dario Ferrari
Una lettura avvincente, che dispiace lasciare.
Un libro che è tanti libri.
Ironico, drammatico, malinconico, divertente e commovente.
C'è tanta roba in queste pagine: letteratura, politica, gli anni di piombo, il mondo accademico, la vita in provincia, i giochi di potere, i rapporti familiari, l'amicizia, l'amore.
E c'è la difficoltà di crescere, di trovare una collocazione e di credere in un ideale che caratterizza spesso i giovani di oggi.
Perché " Se ... nella provincia degli anni Settanta restava almeno una possibilità di fare una tragica pantomima della rivoluzione, per noi, nella provincia a cavallo tra anni Dieci e Venti, pure la pantomima sarebbe troppa grazia".
Ma c'è anche tanta poesia.
La poesia della vita, di quelle vite che stanno nel mezzo, tra i vincenti, i predestinati e i perdenti, gli sprovveduti: "gli incerti, i dubbiosi, chi non sa decidersi o decide solo a metà, chi vorrebbe essere intero ma non ne ha la forza, chi manda tutto a monte all'ultimo metro perché la sua vocazione non è il trionfo ma l'inseguimento di un fantasma...".
Una scrittura fluida che cattura.
Davvero un buon romanzo.
"A volte uno si crede giovane, e invece è soltanto incompleto"
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