Quello che rimane - Paula Fox

 "La verità sulle persone non aveva molto a che fare con quello che le persone dicevano su loro stesse,  o con quello che gli altri dicevano su di loro".

Il romanzo inizia con una scena idilliaca: una bella casa, una buona cena, pietanze impiattate in fini porcellane, luci, lampade a stelo, una bella libreria, un secreteire vittoriano, ed una coppia Sophie e Otto, senza figli, apparentemente affiatati al punto che li vediamo che "tiravano fuori le sedie simultaneamente" ...

Ma ben presto l'atmosfera cambia. Nella loro vita accade qualcosa: lei viene morsa da un gatto e lui rompe il sodalizio con il socio, e tutto cambia: "si erano allontanati dalle loro consuetudini e, per un istante, avevano avvertito tra loro due la forza di qualcosa di nuovo, di sconosciuto".

Anche l'ambiente circostante si trasforma. L'armonia della prima scena lascia spazio alla bruttezza, alla sporcizia, allo squallore: descrizioni di caseggiati sporchi e fatiscenti, periferie malfamate con i loro inquietanti abitanti, miasmi, immondizia...

"Bidoni, attrezzi, secchi, tubi di gomma, griglie arrugginite,[...] un'esibizione di confusione scimmiesca[...] Una bicicletta con il manubrio storto giaceva appoggiata ai gradini. E da un piccolo camino fuoriuscita fumo nero come se, all'interno della casa, gli abitanti stessero frettolosamente bruciando immondizie ancora più repellenti prima che queste li sommergessero".

Paesaggi testimoni della decadenza della società e del dissolversi delle certezze dei singoli individui sempre più stanchi e sopraffatti dalla vita stessa, in un crescendo di disagio, sentimenti negativi , rancore, fastidio, paura.

Sophie e Otto "Erano sposati da 15 anni. Che cosa sapeva lei di quello che pensava lui? Lo conosceva nella densità della loro vita in comune, non fuori da quella". Otto che "non ha emozioni sconvenienti," freddo, controllato, chiuso in sé stesso. Sophie con i suoi silenzi, i suoi segreti, i suoi traumi, le sue scuse.

Una coppia prigioniera delle "costrizioni della cautela e dei sotterfugi, abitudini della vita di tutti i giorni con la loro familiarità senza carattere e senza profondita".

Con una scrittura asciutta, dialoghi serrati Paola Fox ci descrive la solitudine di una coppia: "Entrambi erano in piedi rigidi ciascuno accumulando quasi inconsciamente, prove contro l’altro, accuse che avrebbero controbilanciato l'esasperazione che nessuno dei due riusciva a spiegarsi" e ci mostra "A quale velocità l'involucro della vita adulta, la sua importanza,  veniva frantumato dall'attacco di ciò che era, tutto d'un tratto, reale e imperativo e assurdo...", riportando alla mente e citando quanto affermato da Henry David Thoreau in "Walden: ovvero la vita nei boschi": "La massa degli uomini conduce una vita di quieta disperazione; quella che si chiama rassegnazione è disperazione istituzionalizzata".



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