L'istante largo - Sara Fruner
"Il mondo è fatto di persone che fanno quello che possono.
E loro, in qualche modo, sono arte".Ho comprato "L'istante largo" prima di tutto per il titolo che ha catturato la mia attenzione e poi spinta dalle recensioni più che positive, entusiastiche direi: forse per questo mi aspettavo di più.
Narra di Macondo, un adolescente che ha tre mamme e viene cresciuto da Rocìo, la nonna che, per un intervento alla faringe, non può parlare ma comunica scrivendo biglietti (chiamati scontrini), lettere e lunghi racconti in un quaderno giallo. Mettendo insieme i pezzi dei racconti e le scoperte che il ragazzo, novello Sherlock Holmes, fa indagando, Macondo scoprirà la sua storia e quella della sua famiglia.
La lettura, non sempre scorrevole e a volte ridondante che ti viene voglia di saltare qualche pagina qua e là, non è tuttavia sgradevole, anche grazie alle atmosfere che rimandano, volutamente, visto il nome del giovane protagonista, alla letteratura latino-americana e al suo realismo magico e grazie ai numerosi riferimenti artistici, storici e geografici.
Nel romanzo troviamo infatti pittura, scultura, musica, letteratura, cinema: incappiamo in riferimenti a La traviata e a Nina Simone e Bob Dylan, a Modigliani, Botero e a Reiner e Rilke ma anche a Coppola, Kubrick e così via.
"Che cos'è un film, Bea? Una casa che non conosciamo. In un film trovi un posto nuovo dove passare un paio d'ore. Può essere caldo e accogliente o perseguitarti con gli occhi di Marilyn Manson. Il cinema è questo, una casa che accoglie e sciocca".
Molti spunti interessanti, in primo luogo la descrizione di quell'età bellissima e tremenda che è l'adolescenza. E poi i riferimenti a una famiglia diversa dalla concezione comune, una famiglia "queer" per dirlo alla Michela Murgia, in cui ci sono tre mamme, una nonna che di fatto fa da madre e una tribù variegata di amici a dir poco bizzarri, in cui i legami di anima sostituiscono a pieno titolo quelli di sangue.
"Gli istanti sono avari. Ma certe volte un istante si allarga, e concede quello che di solito è negato."
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